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Nuovo regolamento concorsi pubblici e assunzioni: nella riforma apertura a rifugiati e lungo soggiornanti

La possibilità che gli stranieri lungo soggiornanti e i titolari di protezione internazionale accedano al pubblico impiego è prevista espressamente nella riforma dei concorsi pubblici presentata lo scorso 5 ottobre al Consiglio dei Ministri.

Dopo più di 28 anni cambiano le regole per l’accesso agli impieghi e le modalità di svolgimento dei concorsi pubblici nel segno della digitalizzazione, della semplificazione, della parità d’accesso ed equilibrio di genere, superando le situazioni di svantaggio e con l’obiettivo di garantire la massima partecipazione ai concorsi e la piena trasparenza ed efficienza nelle procedure. Regole più snelle e “razionali” per l’accesso alla Pa, che mettono a sistema tutte le riforme per la rivoluzione del reclutamento promossa dal ministro per la Pubblica amministrazione Renato Brunetta nei 20 mesi del Governo Draghi.

Si stabiliscono i requisiti generali per l’accesso al pubblico impiego e, rispetto alla normativa precedente, si introduce la previsione che ai concorsi possano partecipare i titolari dello status di rifugiato o di protezione sussidiaria e i cittadini di Paesi terzi che siano in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo, di un’adeguata conoscenza della lingua italiana, del godimento dei diritti civili e politici negli Stati di appartenenza o di provenienza e di tutti gli altri requisiti previsti per i cittadini italiani.

Inoltre, al fine di garantire l’equilibrio di genere nelle pubbliche amministrazioni, si prevede che il bando contenga, per ciascuna delle qualifiche messe a concorso, la percentuale di rappresentatività dei generi nell’amministrazione che lo bandisce. Qualora il differenziale tra i generi sia superiore al trenta per cento, a parità di titoli e di merito si applica il titolo di preferenza in favore del genere meno rappresentato.

Per maggiori informazioni consulta le novità del DPr in sintesi e le dichiarazioni del Ministro della Pubblica Amministrazione

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