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Nel 2021 tornano a crescere le richieste di asilo in Italia: online il report della Fondazione Ismu con focus sulla crisi in Ucraina

Dopo la significativa riduzione del numero di richiedenti asilo, iniziata tra il 2017 e il 2018, e l’ulteriore contrazione delle domande di protezione avvenuta del 2020 nel periodo della pandemia Covid-19, la Fondazione ISMU segnala che nel 2021 le richieste di protezione sono tornate a crescere. Sono infatti oltre 56mila i migranti che hanno fatto domanda di asilo nel nostro paese durante il 2021, più del doppio rispetto al 2020 quando le domande pervenute erano state 27mila.

Tra i richiedenti asilo del 2021 spicca il dato relativo ai minorenni, che costituiscono un quinto di tutti i richiedenti, di cui 3.257 non accompagnati e 8.312 al seguito di adulti.

La crisi afghana dell’agosto 2021 in particolare ha determinato un flusso importante di migranti in cerca di protezione: sono stati oltre 6mila i cittadini afghani che hanno fatto domanda di asilo in Italia l’anno scorso, mentre furono “solo” 600 del 2020. Nel complesso dei paesi UE gli afghani hanno presentato circa 97.800 domande di asilo, il doppio rispetto al 2020.

La Fondazione Ismu dedica un focus anche alla crisi in Ucraina: se nel 2021 la crisi afghana ha determinato un flusso importante di richiedenti asilo anche nel nostro paese, nel 2022 si sta assistendo alla crisi dei profughi ucraini in fuga dalla guerra iniziata con l’invasione dell’Ucraina da parte delle truppe russe. I dati relativi alle richieste di protezione di cittadini ucraini non sono ancora disponibili, ma soprattutto la grave crisi umanitaria sta determinando uno scenario in continua evoluzione con l’adozione di provvedimenti straordinari a livello europeo e nazionale per far fonte all’emergenza. Uno tra tutti il provvedimento che consente di concedere la protezione temporanea per la prima volta in Europa: il 4 marzo il Consiglio europeo ha adottato all’unanimità una decisione di esecuzione che permette una protezione temporanea a seguito dell’afflusso massiccio di persone in fuga dall’Ucraina a causa della guerra.

Solo nei prossimi mesi si capirà quale sarà il flusso verso l’Italia alla luce anche dell’introduzione della protezione temporanea, tenendo conto comunque che la maggior parte dei profughi per il momento si è spostata nei paesi limitrofi, con la speranza di poter tornare presto nelle proprie case, ma la situazione potrebbe cambiare in funzione dell’andamento del conflitto e della sua durata. I dati UNHCR, infatti, mostrano come i profughi ucraini siano attualmente soprattutto in Polonia (2,5 milioni), in Romania (645mila), nella Repubblica Moldova e in Ungheria (400mila in entrambi in paesi).

Occorre, tuttavia, considerare che i cittadini ucraini sono esentati dall’obbligo di visto e possono circolare liberamente nell’area Schengen per 90 giorni e, quindi, potrebbero spostarsi in altri Stati membri UE nelle prossime settimane.

Leggi il comunicato stampa di Fondazione Ismu con tutti i dati

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