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Rapporto "La promozione del lavoro dignitoso in agricoltura. Analisi delle pratiche promettenti in Italia”

Tra la fine del 2020 e l'inizio del 2021, nell’ambito dell’attuazione del "Piano triennale di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura e al caporalato", la Direzione Generale dell’immigrazione e delle politiche di integrazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (MLPS), con il supporto dell’Ufficio per l’Italia dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) e della Commissione Europea (DG-Reform), ha lanciato una call per l’identificazione di pratiche promettenti con il coinvolgimento di attori pubblici e privati, parti sociali e associazioni. La sintesi dei risultati della call è presentata nel rapporto "La promozione del lavoro dignitoso in agricoltura. Analisi delle pratiche promettenti in Italia. Sintesi", recentemente pubblicato sui siti web del MLPS, dell’OIL Italia e sul Portale Integrazione Migranti.

La presentazione include i dati sulle pratiche segnalate, i promotori, i beneficiari, i partenariati e le risorse impiegate; segue un’analisi comparativa che evidenzia le tipologie di intervento più diffuse e innovative, come pure la loro declinazione rispetto all’attuazione della strategia del Piano triennale sul campo. Una sintesi delle lezioni apprese, costruita in base alle testimonianze dei partecipanti, evidenzia i punti di forza e le criticità delle azioni pilota che permettono di capitalizzare e sistematizzare gli apprendimenti, anche promuovendo una comunità di pratiche sul lavoro dignitoso in agricoltura.

Sono oltre 50 le schede che presentano le pratiche più promettenti: organizzate sulla base delle azioni prioritarie del Piano triennale che includono lo sviluppo di un sistema informativo per la quantità e qualità del lavoro in agricoltura; iniziative sull’innovazione delle produzioni agricole e valorizzazione del lavoro; l’adesione alla rete del lavoro agricolo di qualità; la pianificazione dei flussi di manodopera e dei servizi di intermediazione; la disponibilità di alloggi dignitosi e di servizi di trasporto; le iniziative di informazione e sensibilizzazione di lavoratori, imprese e cittadini; il potenziamento delle attività di vigilanza e ispezione; la protezione e assistenza delle vittime di sfruttamento lavorativo; e il reinserimento socio-lavorativo delle vittime di sfruttamento lavorativo.

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