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Permesso per protezione speciale: domanda anche in Questura

Il permesso per protezione speciale può essere chiesto dai cittadini stranieri direttamente alla Questura, anche al di fuori delle procedure previste per la protezione internazionale.

A confermarlo è la Commissione Nazionale per il Diritto d’Asilo che ha recentemente inviato ai Presidenti delle Commissioni territoriali una circolare con un approfondimento sulle modifiche normative introdotte dalla legge 173/2020, in particolare per quanto riguarda il permesso per protezione speciale e i divieti di espulsione e respingimento previsti dal Testo Unico dell’Immigrazione.

Nella circolare viene condiviso l’orientamento della Corte di Cassazione secondo cui il permesso per protezione speciale viaggia su un doppio binario: il Questore lo rilascia a seguito della trasmissione degli atti da parte della Commissione territoriale che ha rigettato una domanda di protezione internazionale o su domanda diretta di un cittadino straniero, previo parere della Commissione territoriale.

Secondo il Presidente della Commissione Nazionale, il legislatore non ha posto “veti o condizioni all’attivabilità di una diretta istanza di protezione speciale che sia autonoma da forme più penetranti di protezione internazionale in senso stretto”.

Se la domanda di permesso per protezione speciale viene presentata direttamente alla Questura, questa la trasmette, insieme a ogni altra documentazione e informazione utile alla valutazione, alla Commissione territoriale, chiamata a esprimere un parere vincolante sul rilascio del permesso entro 30 giorni dalla ricezione. Se la Commissione ritiene ci siano elementi che potrebbero portare anche al riconoscimento della protezione internazionale, lo segnala alla Questura perché informi il richiedente sulla possibilità di presentare domanda di asilo.

Per maggiori informazioni visita il sito Questure sul web - Polizia di Stato

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