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Tratta e sfruttamento minorile: diffusa la X edizione del rapporto “Piccoli schiavi invisibili” di Save The Children che racconta l’impatto del Covid-19

Alla vigilia della Giornata Internazionale Contro la Tratta di Esseri Umani, Save the Children - l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini a rischio e garantire loro un futuro - ha diffuso la X edizione del rapporto “Piccoli schiavi invisibili”, una fotografia aggiornata della tratta e dello sfruttamento dei minori in Italia, con una attenzione specifica per le vittime del sistema dello sfruttamento sessuale e della loro vulnerabilità, anche in relazione all’impatto dell’emergenza per la pandemia di Covid-19.

Secondo le stime, nel mondo sarebbero oltre 40 milioni le vittime di tratta o sfruttamento, costrette di fatto in condizioni di schiavitù, e ben 1 su 4, 10 milioni, avrebbe meno di 18 anni. Una realtà perlopiù sommersa che, rispetto a un così grande numero di minori coinvolti, trova conferma nei pochi dati disponibili sui casi segnalati nel 2019 da 164 paesi del mondo, più di 108.000, il 23% dei quali relativi a minorenni e, in 1 caso su 20, addirittura a bambini con meno di 8 anni. Si tratta di bambini e adolescenti spesso privati anche del diritto all’educazione visto che il 10% non ha mai frequentato la scuola e circa un quarto non è andato oltre la scuola media.

In Europa, i dati della Commissione sono fermi ai circa 20.000 casi della rilevazione del 2015-2016, che confermano la proporzione di un quarto per i minori e segnala la prevalenza di vittime di sesso femminile (68%). Anche in Italia tratta e sfruttamento coinvolgono minori giovanissimi e l’emergenza Covid-19 ha reso le vittime ancora più isolate e difficilmente raggiungibili.

Molto pesanti i numeri su tratta e sfruttamento anche in Italia. Secondo il rapporto di Save the Children, tra le 2.033 persone prese in carico dal sistema anti-tratta nel 2019, la forma più diffusa di sfruttamento resta quella sessuale (84,5%) e vede come vittime principalmente donne e ragazze (86%). Nonostante l’emersione sia molto più difficile nel caso dei minori, ben 1 vittima su 12 ha meno di 18 anni, il 5% meno di 14. In riferimento alla nazionalità, le piccole vittime sono soprattutto: nigeriane (87%), ivoriane (2,5%) e tunisine (1,9%).

Le regioni con il maggior numero di casi emersi sono la Sicilia (29,8%), seguita da Liguria (14,3%), Campania (9,3%) e Piemonte (13,7%). I casi di sfruttamento minorile nel 2019 sono stati 243, ma con la consapevolezza che purtroppo si tratta di un fenomeno sommerso e che questi dati rappresentano solo la punta dell’iceberg.

L’iperesposizione al mondo digitale da parte di bambini e adolescenti verificatasi come conseguenza del lockdown, ha di fatto accresciuto il rischio di finire vittime dell’adescamento dei predatori sessuali della rete. Inoltre, con le misure di isolamento imposte per arginare il coronavirus, le conseguenze sulle vittime di tratta si sono drammaticamente aggravate: le vittime infatti si sono trovate esposte a maggiori pressioni da parte dei controllori e a richieste sempre più spinte e i fenomeni di sfruttamento si sono spesso spostati dalla strade all’interno delle case.

Leggi la news sul sito di Save the Children

Scarica il X rapporto “Piccoli schiavi invisibili - L’impatto del COVID-19 sulla tratta e lo sfruttamento:
dalle strade all’online”


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