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Fondi UE – contributi per recupero immobili per inclusione migranti

Al via i finanziamenti per il recupero di beni immobili, anche sequestrati alla criminalità organizzata, da destinare a progetti di integrazione degli immigrati residenti in 18 Comuni italiani.

L'avviso, finanziato con 40,2 milioni di euro nell'ambito del PON Legalità 2014-2020, è rivolto ai Comuni del Mezzogiorno che, in ragione degli ingenti flussi migratori degli ultimi anni, presentano un alto tasso di cittadini immigrati extra-comunitari residenti, cioè: Augusta, Bari, Brindisi, Cagliari, Catania, Corigliano Calabro, Crotone, Lampedusa, Messina, Napoli, Palermo, Porto Empedocle, Pozzallo, Reggio Calabria, Salerno, Taranto, Trapani e Vibo Valentia.

Gli interventi, nell'ambito dell'Azione 7.1.1 Programma operativo gestito dal Ministero dell'Interno, devono prevedere il recupero, l'adeguamento e l'allestimento di beni immobili, anche confiscati alla criminalità organizzata, da utilizzare per rafforzare l'integrazione e l'inclusione sociale degli immigrati.

Le spese eleggibili, sostenute dal 1° gennaio 2014 al 31 dicembre 2023, possono riguardare sia gli interventi di valorizzazione e risanamento strutturale degli immobili che la realizzazione in quegli spazi di centri culturali, centri di aggregazione sociale, strutture sportive e/o ricreative e centri polifunzionali per l'erogazione di servizi di integrazione sociale e lavorativa.

Per ciascun Comune è previsto un tetto massimo di spesa, calcolato sulla base dell'incidenza della popolazione straniera non comunitaria residente e sul numero di sbarchi negli ultimi tre anni, per la realizzazione dei progetti, che dovranno concludersi entro 24 mesi dall'assegnazione del finanziamento.

Le proposte possono essere presentate fino al 15 luglio 2019.

Per approfondire:
In Gazzetta ufficiale il testo della Strategia nazionale per la valorizzazione dei beni confiscati attraverso le Politiche di coesione, approvata con la delibera CIPE n. 53-2018
CIPE approva Strategia nazionale per la valorizzazione dei beni confiscati

Incentivi MISE per imprese sequestrate
“Imprese sequestrate o confiscate alla criminalità organizzata” è lo strumento del Ministero dello Sviluppo economico che finanzia a tasso zero le aziende sottratte alla criminalità organizzata, o quelle che gestiscono beni confiscati.
L'incentivo finanzia la realizzazione di programmi di sviluppo in grado di:
• restituire alla collettività i beni mobili e immobili delle aziende precedentemente gestite dalla criminalità organizzata, valorizzandoli sul piano imprenditoriale e/o assicurandone il riutilizzo a fini sociali e di pubblico interesse;
• creare nuove attività produttive sostenibili sul piano economico e sociale;
• generare nuova occupazione.
Nello specifico i programmi di sviluppo devono avere valore compreso tra 50mila e 700mila euro e possono prevedere:
• investimenti produttivi,
• immobilizzazioni per la tutela della salute e della sicurezza sul lavoro,
• ristrutturazioni e riorganizzazioni aziendali,
• incremento dei livelli occupazionali ed emersione del lavoro irregolare,
• copertura del fabbisogno finanziario correlato ad un insufficiente accesso al credito bancario o alla contrazione degli affidamenti in essere.

Le agevolazioni consistono in un finanziamento a tasso zero fino al 100% del programma di sviluppo ammissibile alle agevolazioni, nei limiti dei Regolamenti UE de minimis. La durata è compresa tra un minimo di tre e un massimo di anni, con un periodo di preammortamento non superiore a due anni.
I finanziamenti sono destinati alle imprese di qualunque dimensione oggetto di sequestro o confisca alla criminalità organizzata, alle aziende che le acquistano o affittano, alle cooperative sociali assegnatarie di beni immobili confiscati e alle cooperative di ex dipendenti affittuarie di beni aziendali, localizzate su tutto il territorio nazionale e attive in tutti i settori produttivi.

Le domande possono essere presentate fino all'esaurimento delle risorse finanziarie, che ammontano a 48 milioni di euro.

PON Legalità 2014-2020
Il PON Legalità dispone complessivamente di 610 milioni di euro per il periodo 2014-2020, di cui circa 55 dedicati a favorire l’inclusione sociale attraverso il recupero dei patrimoni confiscati.
I fondi possono essere impiegati per progetti che valorizzino i patrimoni confiscati e i beni demaniali comunali destinati all’inclusione e alle fragilità sociali.
I progetti potranno ottenere un finanziamento massimo di 1,5 milioni ciascuno e potranno riguardare la realizzazione di:
• centri per donne vittime di violenza;
• strutture di servizio da destinare alle scuole per migliorare le opportunità didattiche;
• strutture e centri servizi per soggetti vulnerabili a rischio devianza (es. centri per l’accoglienza e l’integrazione dei giovani in uscita dai circuiti penali);
• strutture destinate a ulteriori fasce deboli della popolazione per migliorare le condizioni di legalità.
Una task force di esperti supporterà i comuni, spesso sprovvisti delle professionalità necessarie, nelle fasi progettuali.
Le proposte degli Enti locali saranno poi valutate e finanziate in base a una graduatoria che terrà conto dell'ordine cronologico di presentazione, del livello qualitativo delle proposte e della rilevanza degli interventi.



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